ADHD - Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: come si manifesta e come si interviene

 

tempo di lettura: 5 minuti

Cosa significa ADHD?

ADHD è l’acronimo inglese di Disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

È uno dei disturbi che più frequentemente si riscontra in età evolutiva, la cui sintomatologia prosegue anche in età adolescenziale e adulta.

Come si manifesta?

La caratteristica fondamentale del disturbo è uno stato persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento e lo sviluppo dei bambini in ogni contesto di vita.

La disattenzione si manifesta con difficoltà a seguire le istruzioni, facile distraibilità, che scaturisce frequenti errori nei compiti scolastici, difficoltà nel tenere in ordine i materiali e nel gestire il tempo a disposizione.

L’iperattività si riferisce invece a un’eccessiva attività motoria manifestata in momenti e situazioni non appropriati, spesso associata ad una cospicua loquacità. Spesso i bambini iperattivi si agitano sulla sedia, si alzano dal proprio banco, sono irrequieti e incontrano problemi nel giocare tranquillamente.

Per impulsività s’intende invece la presenza di azioni che vengono compiute in maniera affrettata, e talvolta possono essere pericolose per il bambino, che mostra incapacità nel ritardare una gratificazione o attendere una ricompensa. Tra i comportamenti impulsivi vi sono in particolare le continue interruzioni durante le conversazioni e il prendere decisioni senza considerare le conseguenze.

 
_MG_0665.jpg
 

Come sosteniamo il bambino e la famiglia?

Il nostro centro offre un intervento multi-modale di impostazione cognitivo-comportamentale destinato al bambino, ai suoi genitori e agli insegnanti, coerentemente con quanto stabilito dalle linee guida internazionali e dai risultati della letteratura scientifica.

Scopo dell’intervento rivolto al bambino è quello di incrementare la capacità di focalizzare l’attenzione, ridurre le risposte impulsive, favorire le capacità di flessibilità cognitiva, pianificazione e problem solving potenziare la memoria di lavoro, lavorando dunque direttamente sui sintomi primari del disturbo (disattenzione, iperattività, impulsività).

Ciò avviene attraverso l’utilizzo di tecniche di riabilitazione neuropsicologica (schede di lavoro di difficoltà crescente, giochi) ma soprattutto favorendo i processi meta-cognitivi del bambino affinché sia in grado di individuare le strategie più efficaci allo svolgimento del compito proposto e di trasferirle al di fuori del contesto terapeutico.

Fondamentale è anche il lavoro centrato sugli aspetti secondari del disturbo (aspetti ansiosi, scarsa autostima, difficoltà nella gestione delle emozioni e di autoregolazione, comportamenti aggressivi e/o provocatori) che avviene facendo ricorso a protocolli più strettamente psicoterapici (alfabetizzazione emotiva, ristrutturazione cognitiva, tecniche di rilassamento e mindfullness, autoistruzioni, training di abilità sociali).

L’intervento con il bambino può essere svolto in setting individuale o in piccolo gruppo.

Parallelamente si lavora con genitori ed insegnanti per fornire loro strategie di gestione delle difficoltà del bambino che favoriscano la generalizzazione degli apprendimenti che avvengono nella seduta.