Perché è importante conoscere le tappe dello sviluppo del proprio bambino?

 

Davide ha 2 anni e 4 mesi, i suoi genitori lo descrivono come un bambino vivace, in continua attività e molto aperto alla comunicazione; è sempre attento a quello che succede in casa e nel gioco lo si vede spesso imitare i genitori; quando vede arrivare la nonna corre verso di lei, alza le braccia sorridendo e vocalizzando; dopo essere stato preso in braccio allunga la mano e indica la cucina, per avere un biscotto. Davide è intelligente, ha uno sviluppo motorio buono, è disponibile e interessato alla comunicazione, ma le uniche parole che dice sono mamma, papà e nonna.

All’età di Davide la maggior parte dei bambini sa produrre qualche centinaia di parole diverse e sa combinare queste parole in brevi enunciati.I bambini imparano a comunicare in tempi straordinariamente rapidi, prima con lo sguardo, le azioni e i gesti e poi appropriandosi di uno strumento ben più complesso e sofisticato che è il linguaggio. L’importanza del linguaggio nella vita umana può indurci a pensare che “imparare a parlare” sia totalmente regolato da fattori interni e di tipo biologico, ma fino a che punto va bene pensare questo? Fino a che punto si può attendere? L’infanzia è una fase importante per lo sviluppo dei bambini, durante la crescita il bambino modifica il proprio comportamento sulla base dell’esperienza e dell’ambiente in cui vive, mentre si consolidano le capacità percettive, motorie e linguistiche.

È importante per un genitore riconoscere i campanelli d’allarme; osservare ciò che fa il proprio bambino e conoscere le principali tappe di sviluppo è un primo passo per comprendere se è in ritardo all’appuntamento con i “suoni” e le strutture della lingua, pur avendo un udito normale e un normale sviluppo psico-fisico e affettivo.

Allo spegnimento della 1° candelina il bambino riesce a tirarsi su senza un sostegno e rimane in piedi per qualche secondo; si sposta lungo tutto il perimetro delle stanze reggendosi ai mobili. Tutto questo accompagnato da una ricca lallazione e da alcune paroline! Sempre più spesso utilizza i gesti per richiedere qualcosa, muove la manina per fare “ciao ciao” e comincia il gioco del “far finta”; vi stupirà come comprende ordini semplici (prendi la palla).

A 18 mesi il bambino cammina da solo, anche all’indietro; gioca con la palla lanciandola e riesce a bere da una tazza. La comprensione di quello che gli dite è molto più sviluppata e le paroline prodotte sono aumentate; a quest’età possono combinare tra loro le parole e formare delle brevi frasi telegrafiche (pappa più) senza usare articoli e altri elementi frasali. In questo periodo comincia l’interesse verso la lettura di brevi storielle.

A 24 mesi il bambino comincia a correre, a salire le scale e a calciare una palla. Il suo gioco si amplia: gioca a fare le torri e su imitazione è in grado di rovesciare un contenitore per far uscire una pallina. Se gli chiedete dove è un oggetto, lo ricerca dimostrando di aver compreso ciò che gli avete chiesto. A questa età sa già indicarvi le parti del corpo! Vi stupirà apprendendo sempre parole nuove, aumentando così il vocabolario personale.

A 3 anni il bambino prende possesso del triciclo, è capace di fare salti sul posto e può lanciare una palla con precisione. Il suo modo di esprimersi è molto simile a quello degli adulti; le sue frasi sono complesse e rispettano le regole grammaticali, anche se possono essere presenti piccoli difetti nella pronuncia.

Al compimento del 4° anno di vita salta e rimane in equilibrio su un piede, il linguaggio orale è ormai stabilizzato: racconta cosa fa a scuola, dice quello che gli piace e che non gli piace, inventa storielle durante il gioco. Comprende il significato dei verbi e di frasi complesse.

È vero che ogni bambino è unico e che si possono raggiungere i propri traguardi evolutivi in tempi differenti, ma è anche vero che riconoscere il mancato appuntamento con alcuni traguardi permette al genitore di capire qual è il momento per rivolgersi a uno specialista che saprà fornire i consigli utili nel percorso da intraprendere.

 
Età evolutivaMago dioz