terapia della neuro e psicomotricita’ dell’età evolutiva

 
 

CHI è IL NEUROPSICOMOTRICISTA?

Il terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva (TNPEE) è colui che si occupa delle problematiche in ambito evolutivo, sotto l'aspetto psicomotorio, relazionale e comunicativo.

È un professionista sanitario che consegue una laurea triennale appartenente alla facoltà di medicina e chirurgia.

DI COSA SI OCCUPA IL terapista della neuro e psicomotricita’ dell’eta’ evolutiva?

I bambini che hanno bisogno di terapia neuropsicomotoria possono avere difficoltà nei movimenti come ad esempio nella corsa, nel salto, nell'equilibrio, nel lanciare e prendere una palla o anche nella prensione degli oggetti; possono avere difficoltà nel disegno e nella scrittura, altri bambini possono presentare difficoltà nel mantenere l'attenzione, possono non rispettare le regole all'interno di un gruppo o di un gioco. Ci sono anche alcuni bambini che possono presentare difficoltà di relazione con gli altri tendendo ad isolarsi, a non condividere giochi o attività.

L’ importanza fondamentale dell’intervento neuropsicomotorio consiste in una modalità di approccio globale al bambino, nel rispetto della sua storia, della sua personalità e delle sue potenzialità in relazione con l’ambiente familiare e sociale. Questo obiettivo si realizza in attività motorie, ludiche ed espressive-corporee, che costituiscono modalità comunicative privilegiate dal bambino, agite e vissute con il terapista per attivare un progressivo approfondimento della conoscenza del sé e delle proprie potenzialità simboliche e cognitive.

La neuropsicomotricità si occupa in particolare di:

  1. Disturbi del comportamento:

    • Iperattività

    • Aggressività

    • Oppositività

    • Inibizione

    • Disturbi d’ansia

  2. Disturbi minori del movimento

  3. Disturbi dello schema corporeo

  4. Disturbi dell’organizzazione spazio-temporale

  5. Sindromi genetiche

  6. Paralisi Cerebrali Infantili

  7. Disgrafia

  8. Disprassia

La neuropsicomotricità, attraverso il gioco, aiuta il bambino a crescere armoniosamente, accompagnando e favorendo il suo processo di crescita e di strutturazione dell’identità. Attraverso il piacere ludico, infatti, si attiva la motivazione al movimento, alla scoperta, alla conoscenza, all’interazione con il mondo circostante.

Il gioco permette al bambino di sviluppare abilità motorie, cognitive e sociali, inoltre, è senza dubbio un’importante espressione della vita affettiva del piccolo. Nella seduta di neuropsicomotricità vengono incoraggiate le abilità espressive di ciascuno e prese in considerazione le sue peculiari caratteristiche, a seconda della sua personalità, della tappa evolutiva che sta attraversando e considerando i limiti dovuti ad una eventuale patologia.

La proposta neuropsicomotoria smuove emozioni profonde e vitali in quanto coinvolge, allo stesso tempo, gli aspetti motori e quelli relazionali, basati sull’affetto: nella stanza di terapia viene facilitato l’incontro con i propri stati d’animo, senza riserve, sia che si tratti di stati di tensione quanto di benessere.

Si possono vivere situazioni in libertà, attraverso il piacere sensomotorio, utilizzando canali di comunicazione non verbali e verbali, accettando il confronto e l’interazione con l’altro.

I movimenti del corpo raccontano molto della persona, in un’ottica di comunicazione non verbale, e le rigidità muscolari, le contratture, la tonicità sono elementi che il neuropsicomotricista considera con attenzione nelle proposte di attività di gruppo e individuali.

FALSI MITI

Il Neuropsicomotricista lavora solo sugli aspetti motori e non sul linguaggio”

FALSO. Questa figura, come il logopedista, si occupa anche della parte comunicativa e di alcune abilità legate agli apprendimenti, ma la caratteristica del lavoro del neuropsicomotricista è che utilizza un approccio globale al bambino, avendo come obiettivo quello di riorganizzare l'equilibrio tra le diverse funzioni motorie, comunicative e relazionali.

“Il Neuropsicomotricista e lo Psicomotricista sono la stessa cosa”

FALSO. Molto spesso viene impropriamente utilizzato, non solo da genitori e insegnanti ma anche da specialisti e medici, il termine psicomotricità per indicare anche il trattamento neuropsicomotorio.

NEUROPSICOMOTRICISTA

FORMAZIONE: La professione del Neuropsicomotricista (TNPEE) è invece praticabile con il conseguimento di una Laurea triennale di primo livello presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. È obbligatorio che il professionista segua corsi di aggiornamento e qualificazione nell’ambito del programma nazionale per la formazione degli operatori della sanità ECM (Educazione Continua in Medicina).

AMBITI DI INTERVENTO: Il Neuropsicomotricista (TNPEE) svolge interventi diretti di prevenzione, valutazione e terapia di bambini con difficoltà evolutive, motorie e neurocognitive.

PSICOMOTRICISTA

FORMAZIONE: Lo psicomotricista si forma in scuole private che attestano la competenza professionale di Psicomotricista (professione intellettuale definita a norma della legge n.4 del 2013).

AMBITI DI INTERVENTO: Lo psicomotricista è l’operatore che svolge interventi di educazione, prevenzione e sostegno alla crescita psicofisica, emotivo/relazionale dell’individuo utilizzando metodi e tecniche ludiche a mediazione corporea.